Palazzo Roveresco di Montebello
Nel piccolo borgo di Montebello, cinto da mura medioevali, si trova un palazzo risalente all’anno Mille, originariamente eretto come fortificazione militare. Originariamente era diviso in tre piani, con i magazzini nella parte più alta, abbattuta nel XVIII secolo. Il piano nobile, che contava otto stanze, più la galleria e la cappellina, e il piano terra in cui, oltre alla stanza della servitù, si trovavano la cucina, i forni e la lavanderia. Nel ‘300 era un feudo degli Sforza e dal 1462 venne occupato da Federico da Montefeltro, conte di Urbino. Nel ‘500 appartenne prima a Cesare Borgia, poi venne annesso al Ducato di Urbino. A metà del ‘500 Guidubaldo II Della Rovere lo assegnò in feudo al conte Antonio Stati, che però venne fatto decapitare dal figlio di Guidubaldo II, Francesco Maria II Della Rovere. Le pareti e le volte furono abbellite con decorazioni di stucco del plasticatore urbinate Federico Brandani e con gli affreschi di Taddeo Zuccari. Dal 1609 al 1632 vi soggiornò Lavinia Feltria Della Rovere, marchesa del Vasto, sorella del Duca di Urbino Francesco Maria II, figlia di Guidubaldo II e Vittoria Farnese. Lavinia era una nobildonna colta, generosa e gentile, una personalità di spicco nella cultura del Rinascimento, che intratteneva una fitta corrispondenza con le corti di tutt’Italia, e che fece diventare il Palazzo di Montebello un centro di irradiazione culturale, secondo solo al Palazzo Ducale di Urbino.
Nel piccolo borgo di Montebello, cinto da mura medioevali, si trova un palazzo risalente all’anno Mille, originariamente eretto come fortificazione militare. Originariamente era diviso in tre piani, con i magazzini nella parte più alta, abbattuta nel XVIII secolo. Il piano nobile, che contava otto stanze, più la galleria e la cappellina, e il piano terra in cui, oltre alla stanza della servitù, si trovavano la cucina, i forni e la lavanderia. Nel ‘300 era un feudo degli Sforza e dal 1462 venne occupato da Federico da Montefeltro, conte di Urbino. Nel ‘500 appartenne prima a Cesare Borgia, poi venne annesso al Ducato di Urbino. A metà del ‘500 Guidubaldo II Della Rovere lo assegnò in feudo al conte Antonio Stati, che però venne fatto decapitare dal figlio di Guidubaldo II, Francesco Maria II Della Rovere. Le pareti e le volte furono abbellite con decorazioni di stucco del plasticatore urbinate Federico Brandani e con gli affreschi di Taddeo Zuccari. Dal 1609 al 1632 vi soggiornò Lavinia Feltria Della Rovere, marchesa del Vasto, sorella del Duca di Urbino Francesco Maria II, figlia di Guidubaldo II e Vittoria Farnese. Lavinia era una nobildonna colta, generosa e gentile, una personalità di spicco nella cultura del Rinascimento, che intratteneva una fitta corrispondenza con le corti di tutt’Italia, e che fece diventare il Palazzo di Montebello un centro di irradiazione culturale, secondo solo al Palazzo Ducale di Urbino.
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